Le mie storie (70)

Le mie storie (70)Come spesso è accaduto nella mia vita, le cose più impensabili mi sono successe nei momenti più inaspettati. Così come quello che sto per raccontarvi, per quanto incredibile mi sia potuto sembrare mi ha fatto scoprire nuovi piaceri e soprattutto un lato totalmente nascosto di una mia grande amica. Tutto comincia un paio di anni fa, la premessa doverosa per ciò che leggerete dopo, quando una del gruppetto ristretto di ragazze che ci frequentiamo abitualmente da alcuni anni, quasi quarantenne, dopo un mese di corteggiamento, si fidanza con tale Carmine. All'inizio naturalmente nessuna di noi lo conosceva, a lei era stato presentato nell'ambito del lavoro (è impiegata in una società), ma Simona, parlava spesso di lui prima di mettercisi, e ancor di più dopo. Noi del gruppetto, ascoltati i racconti di lei lo avevamo ribattezzato "Carmine il distributore" visto che a sentire Simona aveva un uccello talmente lungo che a riposo, sembrava la cannola del distributore di benzina. Per mesi l'abbiamo presa in giro su questo ragazzo, fino a quando, finalmente, lo presentò a tutte. Effettivamente ci colpì, soprattutto per la sua simpatia ed il suo modo molto estroverso di approcciarsi un po' a tutte, senza mai però, sconfinare oltre il lecito. Eravamo molto contente di come lui parlasse e trattasse la nostra amica e io in particolare avevo anzi ho sviluppato con lui un rapporto di confidenza reciproca, che per quanto, da chi non mi conosce, qualche volta fosse stato frainteso, in realtà era assolutamente privo di qualsiasi malizia. Insomma ci eravamo simpatici a vicenda, io non ci trovo niente di male, naturalmente così la pensava Simona. Per quanto riguarda "il distributore" la leggenda aleggiava su Carmine che ignorava del tutto, sia il suo soprannome, che il fatto che mi parlassimo tra di noi. In questi due anni, siamo usciti insieme moltissime volte, abbiamo anche fatto delle vacanze nella stessa casa, ma sempre nel rispetto reciproco, soprattutto verso l'amicizia che mi lega da più di 10 anni a Simona.Fatta questa lunga ma necessaria premessa, veniamo ad una decina di giorni fa quando la nostra comitiva, ovvero quelle con le quali esco più spesso (alcune fidanzate altre non) si organizza per andare ad una festa di Halloween. Chi ha seguito le mie storie, sa che non amo affatto travestirmi, soprattutto perché in genere, da parte delle mie amiche, non è altro che un modo per mettere in mostra tutto quello che hanno, anche troppo. Io al contrario, per quanto possiate non crederci, non sono una che generalmente si veste in maniera audace (capita, ma raramente). Dopo aver appreso che il mio nuovo amico (Alessandro istruttore della palestra) mi avrebbe dato buca, delusa ma neanche tanto poi (visto che il nostro rapporto è molto superficiale), mi sono lasciata coinvolgere nella preparazione e nella partecipazione di questa serata. Solito pomeriggio a casa mia (solo perché abito in centro) per trucco e parrucco, mentre i ragazzi erano a casa di uno di loro. Abbiamo deciso di vestirci reinterpretando le favole in chiave horror, ed a me è toccata cappuccetto Rosso che consisteva in una gonnellina bianca con i pallini rossi, sotto autoreggenti rosse, scarpe con il tacco, mentre sopra una camicetta a quadri rossa legata sulla vita e naturalmente quasi del tutto sbottonata che mostrava il reggiseno bianco. Sopra una mantellina rossa con il cappuccio e il trucco in faccia molto marcato con tanto di sangue finto che mi usciva dalla bocca mentre mangiavo la frutta (che avevo messo in un cestino). Per la cronaca c'erano anche Biancaneve (dallo spacco inguinale), la fata turchina (anche lei naturalmente con tutta la mercanzia in bella vista), una vampira e cenerentola. Alle nove incontro con gli amici che naturalmente avevano fatto un ottimo lavoro. Non vi sto ad annoiare con i loro travestimenti, vi dico solo che Carmine era lo spaventapasseri, subito ribattezzato da noi donne "spaventapassere".La festa naturalmente è stata molto divertente soprattutto perché allietata da un po' di alcol più del necessario. Le battute a doppio senso si sprecavano, ogni tanto i maschietti allungavano un po' troppo le mani, anche Carmine era più marpione del solito, soprattutto con me" voglio i meloni, non voglio le mele" questo era il suo ritornello nei miei confronti. Io lo additavo a Simona che, brilla anche lei, lo aizzava a continuare.Verso le due ce ne siamo andati un po' tutti, ed io sono finita in macchina con Carmine e Simona, che abita al palazzo di fianco al mio. Arrivati a casa, stanchi gli ho offerto di salire per un caffè, ma lei appena entrati, si è ricordata che doveva assolutamente portarmi dei documenti che avrei dovuto mettere nel computer. Carmine si è tolto di fretta il soprabito ed è corso in bagno, io dopo aver acceso le luci di salone e cucina, mi sono avviata in camera per togliermi la mantellina. Passata di fianco al bagno, la porta era semichiusa e non ho potuto fare a meno di vedere, mentre faceva la pipì, l'uccello di Carmine. Lui era di fianco perché coperto dalla porta, ma si vedeva uscire dalla gamba questo "attrezzo" lungo lungo e ricurvo. Mi sono fermata ad osservarlo ed evidentemente lui se ne è accorto; tanto che dopo aver finito, ed aver tirato lo sciacquone, me lo sono ritrovato in camera da letto che senza nessuna inibizione mi ha detto "ti è piaciuto lo spettacolo?" Io ho fatto finta di niente, ma lui ha insistito dicendo che non avrebbe avuto nessun problema a mostrarlo di nuovo. Eravamo entrambi un po' su di giri, tanto che io, non so neanche perché, l'ho sfidato a tirarlo fuori e lui neanche a dirlo non si è fatto pregare due volte. Ci siamo guardati ed entrambi abbiamo avuto lo stesso pensiero, ma Simona stava per tornare ed io comunque non le avrei mai fatto niente del genere, neanche ubriaca. Fatto sta che lui mi si è avvicinato e mentre io ridendo gli intimavano di indietreggiare, abbiamo sentito la porta di casa (che avevamo lasciato aperto) chiudersi. Allora io sono tornata nel salone dicendo che il suo ragazzo mi stava minacciando con l'uccello di fuori, lei invece di arrabbiarsi è scoppiata a ridere e incredibilmente ha cominciato a tenergli il gioco. Ci siamo ritrovati divisi da una sedia con la mia amica dietro di me che "urlava" di colpirmi. Io mi sono fermata un secondo e poi l'ho preso in mano. Lei si è zittita così come Carmine; l'ho guardato e senza nessun problema mi sono avvicinata ancor di più ed ho cominciato a muovere la mano come per fargli una sega. Dopo aver cominciato i movimenti, mi sono girata con molta paura verso la mia amica, temendo che fosse arrabbiata; lei invece, dopo avermi fatto cenno con la testa di continuare, si è messa in ginocchio e con la bocca ha cominciato a succhiarglielo mentre io continuavo a muovere la mano. Li vedevo molto complici, d'un tratto mi sono sentita di troppo. Lui si è seduto sul divano, lei lo ha raggiunto e dopo aver ripreso il suo lavoretto, si è voltata verso di me e mi ha chiesto di raggiungerla. Sono rimasta di sasso, ci conosciamo da una vita ma mai avrei pensato a qualcosa del genere. Carmine intanto godeva e mi guardava insistentemente, anche lui con una mano mi ha invitata ad unirmi a loro. Ormai ero in ballo, ed in queste situazioni diventa dannatamente bello" ballare". Mi sono seduta dalla parte opposta a Simona, ho chinato il capo e lei subito mi ha ceduto la cappella già bella umida. Da così vicino il suo uccello era davvero come lei ce lo aveva raccontato: lungo, molto molto lungo. Da buone amiche abbiamo cominciato a giocarci un po' per una, un po' sopra, un po' alla base; poi piano piano l'ho accompagnata a prenderlo quasi in fondo, essendo abituata a farlo. Lei mi ha messa alla prova , ed è rimasta sorpresa quando ha visto che anche io riuscivo ad andare piuttosto in fondo alla situazione. Intanto lui godeva ma tanto anche; allora Simona ha cominciato con la mano velocizzare i movimenti fino a farlo venire? Ed anche allora? Abbiamo diviso la sua felicità. Mentre lui si rilassava soddisfatto, noi ci siamo alzate per pulirci la bocca. Siamo andate in cucina a preparare quel famoso caffè ed io ridendo l'ho ringraziata per avermi reso partecipe della situazione. In quel momento Simona mi ha confessato che avrebbe voluto farlo in tre da una vita, e quella era la situazione giusta, proprio con me. Io per un attimo (direi anche come al solito) ho creduto che dovessimo entrambi giocare con lui, invece lei ha cominciato a slacciarmi il nodo della camicetta e dopo avermi accarezzato un seno, mi ha baciata sulle labbra. Sono rimasta esterrefatta per le sue avances, ma ho risposto compiaciuta perché in quel momento ero piuttosto eccitata. Dopo esserci baciate piuttosto focosamente, lei mi ha detto di aspettare un attimo in cucina ed è andata nel salone; io l'ho seguita fino alla porta e poi ho sbirciato un po'. Li ho visti parlottare per un minuto e poi lui si è avviato nella mia camera da letto . Simona mi ha chiamata ed insieme lo abbiamo seguito. Carmine era seduto sul materasso, con l'uccello moscio ma ugualmente lungo, ci siamo sedute ai lati e lui piano piano ha cominciato a spogliarmi, ovvero a togliermi la camicetta e poi sfilarmi la gonna; intanto la mia amica aveva fatto da sola e mentre io ero rimasta in intimo, lei era completamente nuda. Lui si è girato e dopo averla baciata sulle labbra, lei si è lentamente buttato sopra ed ha cominciato a scoparla. Io guardavo e nonostante non fosse proprio nuova per me questa situazione, ero un po' bloccata dato che si trattava di due amici, che fino ad un'ora prima non aveva ripensato di guardare da un lato erotico. Mentre osservavo, ho sentito la mano di lui entrare nelle mie mutande per cominciare a palparmi il culo; piano piano le ha fatte scendere fino a farle arrivare a mezza gamba, poi visto che ero in ginocchio, è uscito da Simona e dopo avermi fatta piegare in avanti, ha iniziato a scopare anche con me a pecorina. Mentre cominciavo ad eccitarmi sul serio, mi sono ritrovata in faccia la fica di lei che nel frattempo mi si era avvicinata. La mia lingua si è insinuata tra le sue cosce, mentre lui mi sbatteva sempre più velocemente. Io godevo e sussurravo "dai Simona, vieni", Carmine era padrone assoluto della mia fica, mentre la sua ragazza gemeva e si bagnava con i movimenti della mia lingua. Quando finalmente ho avuto l'orgasmo, lui quasi a voler completare l'opera, mi ha assestato altri due o tre colpi in fondo e poi, dopo averlo tirato fuori lo ha letteralmente svuotato tutto nella bocca di lei che senza dire niente lo ha mandato tutto giù davanti ai miei occhi. Alla vista di questa scena, lei, notando il mio stupore, ha esclamato sorridendo "France', hai visto quanto sono troia?" Intanto Carmine rideva soddisfatto mentre noi due eravamo stese a letto. In tutto questo, incredibilmente, avevo ancora su il reggiseno, tanto che lui, sempre nell'atmosfera giocosa della situazione, dopo avermi guardato le tettone, mi ha fatto "ma me le vuoi fare vedere oppure no? Sono due anni che te le guardo in silenzio!" Così mi sono tolta quell'ultima ingombrante indumento e dopo averle "liberate" mi sono messa anche a farle ballare. Simona ridendo mi ha seguita, dopo tutto lei ha un'ottima terza, ed abbiamo cominciato, inginocchiate, a saltare sul letto facendo muovere le tette. Lui dopo aver scosso il capo ci ha lasciate per andare in bagno. Era notte fonda e non avevamo nessuna intenzione di dormire. Mentre io confessavo alla mia amica che ancora non credevo a ciò che stava succedendo, lei mi diceva che, con il suo ragazzo, era da un po' che parlava di "coinvolgermi" in questa situazione, ma non lo avevano assolutamente programmato per quella sera. Carmine intanto era tornato sul letto, e contemporaneamente Simona si è alzata per andare a darsi una ripulita in doccia. Io ero sotto il lenzuolo con le spalle scoperte, non sapevo cosa dire al mio amico, con il quale avevo sempre scherzato fino ad arrivare "al confine" senza mai superarlo, cosa che era successa quella sera; poi, appena dalla stanza accanto si è sentito lo scorrere dell'acqua, lui mi si è avvicinato e dopo avermi tolto la coperta, mi ha allargato le cosce. Io gli ho chiesto cosa stesse facendo, ma lui senza rispondermi, se non con un "ti voglio", ha continuato ad avvicinarsi, mi ha sollevato le gambe sotto le sue braccia ed ha ricominciato a scoparmi. Io ero troppo eccitata per oppormi, nello stesso tempo avevo paura che la mia amica potesse arrabbiarsi guardandoci farlo da soli. Lui giocava con i miei seni mentre entrava ed usciva da me, poi ha tirato fuori il suo "distributore" e dopo averlo sfregato un poco tra le tettone, ci è venuto sopra proprio mentre Simona ritornava nella stanza. Lei ha fatto una brutta faccia, ma subito dopo ha sorriso dicendo che stava scherzando. Io l'ho mandata a quel paese lanciandole contro un cuscino e poi tutta nuda sono scappata a fare pipì.Si erano fatte le cinque del mattino, eravamo tutti e tre stanchissimi; i miei amici si sono rivestiti e sono andati a dormire da lei (al palazzo di fianco). Rimasta sola ho ripensato a tutto quello che era successo, e prima di chiudere gli occhi ancora faticavo a crederci