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Avventure di uno qualsiasi - Fine dei giochi

 
Post #1


Avventure di uno qualsiasi - Fine dei giochi
Andai in tenda da loro, da Klaus e Ina, lei stava già mezzo dormendo, lui arrivò e senza dire nulla si tolse le mutande, il cazzo penzolava ma si stava già eccitando. Si girò e vide che avevo ancora tutto addosso e mi rimproverò, nel mentre Ina si svegliò, disse qualcosa al marito e lui sbottò. Poi si girò e mi disse che aveva il ciclo e non voleva scopare, però gli piacevo e un pompino me lo avrebbe fatto. Klaus mi fece adagiare sulla brandina che avevano come letto, Ina si tolse la maglietta con cui era a dormire, aveva due tettine piccole, senza reggiseno lo sembrava ancora di più, ma a suo favore vi era due punte dei capezzoli grandissimi. Si avvicinò e mi tolse la maglietta, era vicina con il capezzolo destro, lo presi in bocca e lo succhiai, lei rise, e li mio cazzo si era già alzato. Klaus nel frattempo era su uno sdraio e si stava facendo una sega. Lasciai il capezzolo e Ina scese dal letto, si mise in ginocchio e mi abbasso i pantaloncini, Il cazzo schizzò fuori con impeto, il viso di lei si illumino e gli sfuggi un sorriso di divertimento. Lo prese in bocca, con calma, iniziando a succhiare la cappella, faceva rumori molto accentuati che mi sorpresero ed eccitavano. Klaus guardava, vedeva la scena e si eccitava sempre più visto che i movimenti della sua mano aumentavano. Ina intanto stava lavorando per bene la mia cappella, andava su e giù con un grande ritmo, ogni tanto si staccava, ma dopo poco gli mettevo la mano sulla testa per farla tornare a lavorare il cazzo. Ormai cominciavo a fremere e contrare i muscoli, stavo per venire. Era fatto, stavo sborrando, Ina era molto esperta e si tolse poco prima, ma rimase li vicina e si prese gli schizzi in faccia, soprattutto sul mento. Mi ero liberato, senza accorgermene stavo ansimando dal piacere a voce alta.
Ina si alzò velocemente e si mise in maniera da darmi le spalle, poi vidi che Klaus er davanti lei, si abbassò mentre lui stava in piedi, mi alzai e presi fra le mani le tettine di Ina e schiacciavo i suoi capezzoli e lei gemeva per questo. Klaus sborrò, anche lui in faccia a lei, io riuscii a spostarmi in tempo,e vedevo che qualche schizzo cadeva sulle gambe e sul collo e scivolava giù per il dorso. Io mi alzai che Klaus stava ancora facendosi succhiare il cazzo, io mi avvicinai e Ina mi ripulì il cazzo anche a me con dei movimenti molto dolci, guardandomi dal suo viso, che prima trovavo da fredda tedesca, ad ora che adoravo con la mia sborra e del marito che le colava ormai sul resto del corpo.
Ci ripulimmo tutti e tre con delle salviette igieniche. Io poi salutai Klaus che ormai si era già messo in branda, Ina invece disse qualcosa, poi prese un asciugamano, stava andando in bagno, quello pubblico a lavarsi.
Ci salutammo sulla porta del bagno e andammo per due strade diverse.

I giorni passavano, ci si divertiva, Ina aveva fatto un servizio anche agli altri miei amici tranne uno che si era messo con la tipa che tutti non credevamo potesse succedere, difatti la tenda spesso era occupata, quindi si dormiva sotto le stelle in spiaggia o si ascoltava Elisa che godeva mentre veniva scopata.
A malincuore tornammo a casa. Evelina non c'era era tornata in Puglia, il marito era morto, stava organizzando il funerale, poi doveva capire cosa fare con la casa e far trasferire la figlia in Emilia.
Ora, chi mi segue già sa di Paola, quindi non andrò oltre soprattutto coi particolari e riprenderò dal punto dove avevo interrotto dove parlavo di lei. Come dicevo, io mi ero invaghito di lei, ma qualcosa mi bloccava, poi lei a dire il vero nell'ultimo periodo era diventata strana, nervosa, passava da euforia a tristezza in poco. A scuola i voti erano bassi, dove invece di solito nella sua scuola aveva buoni risultati. UN sabato pomeriggio entrai in casa mia ed erano in camera mia, la zietta, Paolo e uno che conoscevo ed era in classe con lei.
Paola era sotto, si stava facendo scopare dal tipo, era tutta rossa in viso, mi vide, sorrise e mi fece la lingua, prima scherzando, poi per farmi capire che voleva succhiarmelo. La zietta era sulla sedia, aveva un vibratore in figa, se la stava menando bene, andando dentro e fuori. Stava evidentemente godendo, le sue gambe erano tese e sulla punta dei piedi, la testa reclinata in dietro, tutta nuda. Le guardai le tette avevano una polvere bianca, non capivo, ma le parole di mio padre sul stare attendo mi risuonarono in testa. Restai sulla porta, stavano godendo tutti, Paola ansimava, Zietta pure e quel coglione neanche si era accorto di me, come pure la zietta. Guardai sulla scrivania a lato del letto, vi era la mia tele camerina, che riprendeva Paola, la guardai anche lei aveva polvere bianca fra le tette, mi sembrava anche nel naso. Era cocaina, ne avevo la prova, quando vidi sul comodino la bustina. Feci un passo indietro anche se avrei voluto andare a scoparmela. Scesi piano, chiusi la porta sul retro e me ne andai. In cortile trovai Evelina, mi chiese dov'era Paola, guardai la casa e dissi che era a letto, quindi se ne tornò sui suoi passi e mi chiese se volevo un thè caldo, accettai. Eravamo alla finestra quando l'amico di Paola uscì dalla porta principale, ed era in evidente stato alterato, Evelina vide anche Paola che sulla porta barcollava. Quello che successe dopo, fu una scena da film, Evelina che corse dalla figlia, strafatta, in camera ancora la bustina, ma di mia zia non vi era più ombra, nemmeno della tele camerina. Vi fu una litigata, con sberle, ma andai via. Andai in casa di zietta, bussai, ma lei non apriva, sapevo dove teneva la chiave. La presi ed entrai, si era buttata sul divano, era anche lei strafatta, non si era nemmeno rivestita, era nuda, ai piedi del divano la tele camerina. Mi precipitai a prenderla, lei si mosse, ma non riusciva a coordinarsi, quindi cadde dal divano, poi cercando di trascinarsi voleva raggiungermi, urlò qualcosa ma la voce era soffocata. Io me ne andai fuori, chiusi la porta, mi misi la tele camerina nel giubbino, mi infilai il casco e andai via, verso casa mia. A casa, nel mio studiotto guardai la video cassetta, vi erano tre video, uno era quello di quel pomeriggio, gli altri due erano di lei, con Luisito e uno con nonno. La sorpresa fu grande, lei che stava succhiando il cazzo del nonno. Non arrivai alla fine, misi via tutto.
Domenica mattina presi la moto e andai nella corte. Era anche quella casa mia, entrai in casa mia, dove sul divano dormiva Evelina, quando mi vide si svegliò e disse che Paola si era calmata. Le aveva raccontato tutto, ma voleva parlare con me, la andò a svegliare. Paola mi disse che appena arrivata la zietta era riuscita a sedurla, facevano sesso assieme quasi giornalmente, poi siccome vedeva che io e lei eravamo intimi, comunque ci attraevamo, la convinse a fare sesso con me, a piazzare la telecamera in camera da letto, riprendere e farle vedere il video, perché io la eccitavo, ma non osava fare sesso con me. Poi cominciò a fargli usare la cocaina che il coglione spacciava, per non pagarla il pegno era lei, di solito la zietta lo spampinava, me ora invece c'era lei come denaro da scambiare. Cominciò a piangere, Evelina corse ad abbracciarla, poi disse che dopo un oretta che ero andato via, anche la zia era andata via, in auto, anche se non camminava bene ancora, ma non era tornata. I nonni erano andati via anche loro verso sera e nessuno era rientrato. Evelina prese Paola e andarono nelle camere di sopra, volevano entrambi andarsene, avevano capito che erano state usate. Evelina, poi mi raccontò che il nonno faceva sesso con lei e anche un'altra operaia, nel fienile, le legava, a lei piaceva, ma negli ultimi mesi la morte del marito le pesava. L'ultima volta non voleva farlo, quindi si ribellò, lui non fece nulla, si scopò l'operai, ma la sera fu chiamata in camera dalla nonna, e gli disse di non provarci mai più a ribellarsi, doveva fare il suo lavoro, pulire e far divertire il marito e la figlia quando avevano voglia.
Improvvisamente tutto mi fu chiaro, i nonni erano dei pervertiti oltre che pazzi, e la zietta stava facendo un gioco sporco. Riprendeva quello che succedeva per poterle utilizzare a proprio favore, contro di loro, per avere azienda, case o soldi a suo favore. Ma siccome i miei erano fuori da questi giri, lei doveva colpire i miei attraverso me. Ed ecco perché i video in camera mia, magari ero io a fare tutto questo, organizzarlo, aver portato Paola sulla cattiva strada.
Guardai Evelina, non dissi nulla, tranne che doveva prendere la macchina e andare a casa mia, dovevo mio padre le avrebbe aspettate. Telefonai subito a mio padre, poi gli dissi di guardare i video, spiegandogli le cose. Evelina e Paola partirono subito, dissi loro che rimanevo, poi sarei arrivato, anzi avrei chiamato io, tanto sapevo, avevo un intuizione che verso le dodici sarebbe arrivata la zietta. Così fu, erano le undici e quaranta circa quando la porta di casa mia si aprì.
"C'è nessuno?"
"Sali"
Sentivo i passi, aveva i tacchi, io ero in camera mia, Evelina aveva ripulito. La aspettavo sul letto, come lei entrò restò a occhi sbarrati, avevo la tele camerina in mano.
"Perché cercavi questo mio giocattolo ieri?"
"Cos'hai visto?"
"Che ti importa?"
"L'hai guardata?"
"Si, belli i pompini, soprattutto quello al nonno. Allora diciamo così? Tu stai cercando di farti strada, prepari dei ricatti, così puoi avere molto se non tutto a tuo favore. Io ne voglio una parte."
Diventò rossa in viso. Poi aggiunsi:
"Io voglio solo dei soldi, per la musica, il resto è tuo, l'azienda e la corte."
"Quindi?"
"Quindi, ora sigilleremo un patto. Lo dirai in telecamera, poi mi fari un pompino."
Accesi la telecamera, disse tutto, poi si abbassò mi slaccio la cintura, abbassò le mutande, prese il cazzo e iniziò un velocissimo pompino, senza nessuna lode. In dieci minuti mi fece sborrare, quando inizia a sborrare lei stava per togliersi ma io la fermai. La feci ingoiare tutta la mia sborra. Quando si staccò era rabbiosa in faccia. Io la guardai e feci un sorriso, lei "Figlio di p?." "Non dirlo, aspetta che ti faccio arrabbiare davvero."
Mi guardò confusa, io le feci notare che la video camera era senza batteria, non poteva registrare nulla.
Ma io ora sapevo tutto, le prove le avevo a casa mia, se voleva poteva andare a prenderle là, io sarei rimasto lì per avere la mia parte fisicamente, tornando doveva portarmi dei soldi.
Se ne andò urlando, non sarebbe mai andata a casa mia, non era ancora arrivata alla porta che le urlai:
"Dimenticavo, mio padre sa tutto! Grazie per il pompino"
Il suo piano era saltato.
Poche settimane dopo ci fu uno scontro in famiglia, dove vennero resi pubblici in casa i video, il piano che tradiva la zietta, le sevizie che alcune operaie subivano, dal nonno padrone e da Luisito. Evelina si mise dalla nostra parte, minacciò di andare dagli avvocati e portare in tribunali i due vecchi e la zietta, se lo faceva lei anche altri avrebbero potuto farlo e il rischio ormai era chiaro. Loro erano i padroni dell'azienda e avrebbero perso tutto, case, corte, azienda, terra, rovinati.
Trovammo una soluzione, i nonni andavano in pensione, avrebbero lasciato tutto ai nipoti, loro se ne sarebbero andati a vivere a Bologna. Zietta avrebbe avuto un appartamento in città, ma nessuna quota nell'azienda. Ad Evelina venne dato in affido un casale in Sardegna, a Calasetta, dove stavamo trasformando il tutto in un agriturismo, all'epoca era una delle nuove tendenze del turismo.

Era la fine della corte e degli eccessi.

Mi piace però raccontarvi come sono finite le persone negli anni dopo.

I nonni, il nonno trasferitosi a Bologna dopo due anni morì, infarto, nonna rimase sola tre anni, nessuno di noi gli andò mai a fargli visita.
Evelina si è trasferita a Calasetta, abbiamo aperto un agriturismo in sardegna. Lei lo gestisce assieme al vecchio proprietario del casale.
Paola non era del tutto persa, non era ancora troppo dipendente, andò da uno psicologo, da gruppi anonimi. Alla fine si è diplomata, fa la cuoca sulle colline bolognesi. Non l'ho più vista per anni.
Luisito è stato licenziato dalla nostra azienda, anni dopo mentre era a Ferrara a prostitute fu rapinato, gli portarono via anche l'auto. Scappando verso un ristorante non si accorse dei binari e del treno diretto verso Ravenna. Fu travolto e riconosciuto giorni dopo.
I miei amici, alcuni si son sposati, altri no, siamo rimasti amici anche se con alcuni non ci si vede quasi mai.
Luigia, ha ancora il bar. Voci dicono che scopi con il matto.
Il matto, voci dicono che non sia matto e che si scopi Luigia e anche un'altra signora del paese.
La Vale merita capitoli a parte, forse in futuro.
La zietta, aveva venduto l'appartamento, si trasferì anche lei a Ferrara. Una sera circa del duemilanove ero a Ferrara, sulla via delle prostitute vicino alla fiera. Nella penombra la vidi, son venuto a sapere che esercita sia instrada che a casa sua vicino alla stazione. Ha sperperato tutto.

P.s: alcuni mi ha chiesto se siano cose vere o meno. Si alcune son vere, romanzate, certo, mi piace scrivere. Alcune cose son cose che ho fatto. Ad esempio il sesso in piscina con la zietta è vero, romanzato, descritto, ma già sapevo che era adottata. Il campeggio è vero, Luigia con il matto,raccontato. Zietta con Evelina vero, io ero assente. Paola,vero. Finale con zietta falso, ma che lei stava ricattando la famiglai e che questi avevano seri problemi vero. Le mie amiche e i ricordi del viaggio in A14, vero, lavoro nello spettacolo e se ne vedono di tutti i colori. Luana è successo a un amico che lavora in tivù.

A presto, se vorrete leggere ancora, è stato un piacere.
09-17-2024, at 12:33 PM
Alıntı
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